234 Liu Kang

Con le mie compagne di classe oggi abbiamo avuto l’occasione di andare nella casa del figlio del famoso pittore cinese Liu Kang. La nuora ci ha fatto vedere la sua bellissima collezione e ha condiviso con noi fotografie e racconti inediti sulla interessantissima vita di quest’uomo. Nato in Cina nel 1911 ha vissuto in prima persona un periodo storico piuttosto intenso per la Cina. Ha studiato arte a Shanghai quando questa città era il centro culturale più attivo dell’Asia ed ha avuto la possibilità di conoscere e stringere un’intensa amicizia con alcuni dei personaggi più influenti nel panorama culturale dell’epoca come  Fu Lei e Liu Haisu. Ha vissuto in Malesia, a Parigi per approdare a Singapore nel 1942 e diventare uno dei cosiddetti “pionieri” dell’arte moderna in questa citta stato.

A parte avere avuto la possibilità di vedere da vicino alcuni dipinti non accessibili al pubblico, è stato molto interessante ascoltare la sua storia per voce di un familiare; è stato come fare un viaggio nel passato nell’asia di allora.

232 Halloween

Il mio primo Halloween come si deve.
Nel nostro condominio, dove l’80 % sono americani, hanno organizzato una festa di Halloween degna di una cittadina della Pensilvanya: alcune case avevano decorazioni teatrali e tutti, compresi gli adulti, erano vestiti in modo spaventoso. Io , da buona europea, ho puntato all’essenziale: uno scheletrino all’ingresso ed una zucca. Tra tutti questi americani pero, sono stata l’unica ad intagliare una zucca vera!

229 Cenerentola

Fa abbastanza effetto vedere cenerentola vestita con un vestito orientale e soprattutto il grande ballo a palazzo in versione Bolliwood; ma la cosa piu’ strana è che , quando il principe si è messo a girare per la sala a chiedere chi voleva provare la scarpetta di cristallo, tutti e tre i miei figli , maschi, hanno alzato la mano.

228 La conferenza

Singapore brulica di iniziative e quando cominci a seguirne qualcuna in un certo settore , una tira l’altra.
Justin Lee è un giovane artista di Singapore che riscuote un certo successo e le sue opere sono state esposte in diversi musei locali. Appena appreso che avrebbe tenuto una conferenza, ho convinto ad accompagnarmi mio marito , che avrebbe poi deciso se e quanto rimanere.
La conferenza in realtà si è poi rivelata una intima presentazione a 12 spettatori , della durata di più di 3 ore, delle quali una passata  a cercare di far funzionare il proiettore. Non posso dire che sia volato il tempo, ma devo ammettere che l’artista era simpatico e spiritoso e si faceva perdonare tutto.
Per saperne qualcosa di più:

 

 

224 Garden by the Bay II

Non sono arrivati gli ufo a Singapore. Questa è un’immagine di Garden by the bay. Sinceramente, fino a che le gigantesche strutture che rappresentano gli alberi non saranno ricoperte di foglie e potranno fare un po d’ombra ai poveri terrestri che si spostano faticosamente tra un’attrazione e l’atra, l’atmosfera è piuttosto marziana e la temperatura anche.

221 the 4 islands

Il giorno abbiamo optato per una soluzione molto piu intima ma molto meno organizzata o sicura. Una specie di lancetta di legno ma dall’aspetto orientale, guidata da un simpatico signore con il quale comunicavamo a gesti. Abbiamo scelto di andare verso spiagge frequentate solo da locali e molto meno affollate. Poco dopo essere arrivati a destinazione, siamo stati sorpresi da una pioggia torrenziale improvvisa, il bagno è stato memorabile ma il ritorno piuttosto turbolento.

 

220 Phi Phi Island ovvero lo sbarco in Normandia

Dopo lunghe valutazioni abbiamo deciso di partecipare ad un tour in barca organizzato da una delle agenzie locali , alcune con nomi molto evocativi come Jame Bond.
Eravamo un po’ perplessi all’idea di essere stipati in una barca con molte altre persone accaldate a seguire un signore con la bandierina che ci intimava di risalire in barca dopo 5 minuti di bagno veloce, o ci offriva sandwich con la sottiletta.
La realtà per una volta ha superato di gran lunga la nostra fervida immaginazione.
La barca era carica ben oltre un ragionevole limite di sicurezza, ma soprattutto tra i nostri compagni c’era ben una famiglia allargata di indonesiani , genitori anziani e figli con mogli, che hanno iniziato a bere birra alle 8,30 della mattina e che ci allietavano con i loro commenti chiassosi in quei pochi metri quadrati che condividevamo. Tra tutti i partecipanti, inaspettatamente, quello con cui avevamo piu affinità era un signore russo con i capelli lunghi, la collana e la canottiera con i buchini e che, prima di conoscerlo, non avrei voluto incontrare la sera in una strada buia.
Il mare: l’acqua era limpida, e questo ti permetteva di riconoscere tra i pesci anche la spazzatura lasciate dalla miriade di barche che affollavano l’area.
Le spiagge: fantastiche, vi hanno girato scene solitarie brad pitt e ursula andress; ora sarebbero in buona compagnia.
Come se non bastasse ci hanno portato in un capannone , dove era improvvistao un self service che proponeva interessante pasta alla bolognese o stufato di pollo.
E’ stato cosi allucinante che alla fine ci siamo divertiti.

 

 

 

219 Krabi

Il primo giorno a Krabi, lo abbiamo speso sulla spiaggia ed avventurandoci su un percorso chiamato “the monkey trail”. Pensavamo si vedessero delle scimmie sugli alberi ed invece ad un certo punto eravamo letteralmente circondati. Mentre io cercavo di fare la foto alla fila interminabile di scimmie che avevo davanti , dietro di me Vittorio cercava di spiegare educatamente al suo simile che non stava bene mordere.

 

218 partenza per krabi

Altra tappa altro aereo. In questo viagio itinerante abbiamo avuto la possibilità di testare quasi tutte le compagnie low cost asiatiche, dalle performance discutibili e dai nomi piu’ strani. L’aereo di oggi aveva un’inquietante anatra disegnata sul muso. Non era molto rassicurante.

216 chiang mai

Chiang Mai è tutta un’altra storia. Cielo terso, aria frizzante di montagna e a incorniciare questo meraviglioso tempio del 1300 , dei pini (almeno credo).
E’ un’atmosfera molto singolare e di nuovo tanto, tanto oro. La prima foto è stata scattata al tempio Doi Suthep, immagini molto mgliori delle mie lo descrivo egregiamente.

Chiang Mai è la seconda città della Tailandia e sembra molto piu’ rappresentativa dello standard del Paese rispetto a Bangkok. E’ abbastanza carina ed ha una storia millenaria. Il centro storico è disseminato da molti templi stupendi e non è cosi pieno di turisti quanto piuttosto frequentato da monaci e praticanti del buddismo.

Qui sotto due monaci, che sono poi dei ragazzini, giocano a rincorrersi.

Nel giardino del tempio invece i monaci consumano il loro pranzo e su ogni albero hanno appeso una targa con scritte significative.
Ne ho fotografate diverse ma di alcune non ho nemmeno capito il significato…

 

215 Wat Arun

Questo splendido tempio si puo’ raggiungere in barca e se sopporti i gradini ti regala una vista stupenda della città e del fiume; rimane solo il problema di scendere. Una ragazza davanti a noi ha avuto una crisi isterica.

Nel mercatino, che abbiamo visitato dopo, la crisi l’ho avuta io.

214 Il Grand Palace

Il primo giorno a Bangkok e c’è tantissimo da vedere. Purtroppo, con mio grande rammarico, siamo costretti ad adeguarci ai ritmi lenti ed oziosi di due compagni di viaggio dal profilo un po basso; di quelli dallo scarso livello culturale, interessati solo a mettere le gambe sotto il tavolo e a godersi la piscina dell’albergo: tal Vittorio ed Edoardo di 3 anni ciascuno.
Nonostante cio, la sottoscritta aspirante guida turistica, è riuscita a raccontargli qualcosa per trascinarli di buon grado in due delle attrazioni più note di Bangkok.
Il meraviglioso gran Palace, ex residenza del Re, è stato riassunto, forse anche a ragione, come una cascata di oro e lustrini, mentre il gigantesco Buddha nel tempio di Wat Po incuteva con quei piedino un certo timore.

213 partenza per tailandia

Dopo tanto studiare arrivano le vacanze scolastiche e decidiamo di partire per la Tailandia.
Scendiamo dall’aereo a Bangkok, in tarda serata, e la prima cosa che noto è che ancora agli arrivi all’aeroporto ci sono tanti stand che rappresentano ospedali quanti quelli per le macchine a noleggio.

 

 

210 gli esami

Oggi , per un caso sfortunato, ho dovuto superare ben due delle prove previste nel corso della formazione per diventare guida del museo.
Mi ero dimenticata l’ansia da esame, le serate prima del giorno cruciale a studiare fino a mezzanotte e quanto si mangi mentre si studia, mentre i miei figli non si dimenticheranno neanche una parola della lezione, visto che credo di avergliela ripetuta almeno un centinaio di volte.
La prima prova consisteva nella produzione di uno scritto su un tema assegnato da esporre in 3 minuti (non un secondo di piu, non uno di meno) davanti ad un pubblico di 40 persone.
La seconda prova invece prevedeva di nuovo uno scritto e la simulazione, davanti ad esaminatori esterni, di 5 minuti di visita guidata su una parte assegnata dell’edificio del museo.
In tre minuti di puro terrore ho dovuto riassumere , con grande difficolta, la vita e le opere di Picasso.
Mentre la parte del museo che mi è stata assegnata, da descrivere nel dettaglio in 5 minuti tutti, era la sala riunioni!

 

 

La prima prova: riassumere la vita di Picasso