220 Phi Phi Island ovvero lo sbarco in Normandia

Dopo lunghe valutazioni abbiamo deciso di partecipare ad un tour in barca organizzato da una delle agenzie locali , alcune con nomi molto evocativi come Jame Bond.
Eravamo un po’ perplessi all’idea di essere stipati in una barca con molte altre persone accaldate a seguire un signore con la bandierina che ci intimava di risalire in barca dopo 5 minuti di bagno veloce, o ci offriva sandwich con la sottiletta.
La realtà per una volta ha superato di gran lunga la nostra fervida immaginazione.
La barca era carica ben oltre un ragionevole limite di sicurezza, ma soprattutto tra i nostri compagni c’era ben una famiglia allargata di indonesiani , genitori anziani e figli con mogli, che hanno iniziato a bere birra alle 8,30 della mattina e che ci allietavano con i loro commenti chiassosi in quei pochi metri quadrati che condividevamo. Tra tutti i partecipanti, inaspettatamente, quello con cui avevamo piu affinità era un signore russo con i capelli lunghi, la collana e la canottiera con i buchini e che, prima di conoscerlo, non avrei voluto incontrare la sera in una strada buia.
Il mare: l’acqua era limpida, e questo ti permetteva di riconoscere tra i pesci anche la spazzatura lasciate dalla miriade di barche che affollavano l’area.
Le spiagge: fantastiche, vi hanno girato scene solitarie brad pitt e ursula andress; ora sarebbero in buona compagnia.
Come se non bastasse ci hanno portato in un capannone , dove era improvvistao un self service che proponeva interessante pasta alla bolognese o stufato di pollo.
E’ stato cosi allucinante che alla fine ci siamo divertiti.

 

 

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *