Oggi abbiamo visitato una scuola. Un’altra scuola, ne abbiamo viste diverse da quando siamo qui, tutte con strutture bellissime e programmi estremamente ricchi.
Come per l’asilo, per iscriversi , o meglio per mettersi in lista d’attesa, in una scuola è necessario sostenere un esame.
La prima volta è stato tremendo.
Il papà ed io accompagnavamo il piccolo candidato all’aula dove si sarebbe consumata la fatidica prova, nascondendo la tensione dietro sorrisini a denti stretti e pacche sulla spalla, ma non perdevamo l’occasione di piazzare qualche domandina di ripasso qua e là come “7 +5?” o “come si scrive book?”. Comunque è durata un’oretta! Un tempo infinito in cui scambiavamo conversazioni poco interessanti con la preside con l’intento, in realtà, di estorcere informazioni riguardo alla nostra posizione nella lista d’attesa e le possibilità di entrare. Niente. Nessuna confessione, neanche sotto tortura. Per saperne di piu bisognerà aspettare Maggio inoltrato.
Deve fare la prima elementare, non so come potremo sostenere l’esame di maturità.