261 food festival

Le scuole a Singapore chiedono molta partecipazione ai genitori, questo lo sapevo.
Quando mi hanno chiesto, in fase di iscrizione, se avrei partecipato al food festival ho aderito con tanto entusiasmo quanto sufficienza. Non avevo idea di cosa stessero parlando.

Ogni anno, per celebrare le diversità e le differenze culturali, i genitori delle diverse nazionalità si mettono insieme a prescindere dall’eta e dalla classe dei loro figli e organizzano uno stand culinario con cibo tipico del proprio paese.

Ed io che credevo che bastasse fare la solita crostata…

5 kg di pasta
5 kg di sugo di pomodoro
5 kg di focaccia o pizza
5 crostate
500 forchette, piatti e tovaglioli
e olio e parmigiano per condire etc etc
A TESTA!!

purtroppo noi italiani siamo una minoranza etnica e dobbiamo impegnarci un po di piu per soddisfare le 4000 boccucce affamate della scuola.
La prima volta che ho incontrato la coordinatrice del gruppo italia: una volenterosa signora inglese sposata con un australiano che sembra avesse i nonni umbri, ci ha detto di portare kg e kg di pasta già cucinata che avremmo poi  condito in loco con cucchiaiate di sugo, ed io gentilmente le ho fatto capire che un “vero” italiano non mangerebbe mai la pasta cotta 6 ore prima, scotta e fredda condita in quel modo. Lei continuava ad insistere che i ragazzi non ci fanno caso.

Come aveva ragione! Questi promettenti adolescenti venivano a reclamare la loro porzione con delle specie di catini pieni di cibo dove la nostra buona pasta o pizza si guadagnava un posticino tra il porridge inglese , i dumpling di taiwan e un curry pakistano.
A parte il fatto che alla fine della giornata, cominciata alle 5 di mattino, ero esausta; è stato molto divertente litigare con la nuova zelanda che spacciava per propria la pizza, vedere tutti questi bambini cosi curiosi ed aperti a tutte le diverse specialità, anche se almeno la metà di loro era allergica a qualcosa o si professava vegetariano, ascoltare per 7 ore consecutive “walking gnangnam stile” riprodotto dallo stand coreano senza tregua ed alla fine ritenersi fortunati perchè abbiamo il cibo migliore del mondo.

254 sono un italiano

Quella piccola macchietta bianca rossa e verde è proprio Federico che sta parlando al microfono davanti a 700 persone.
Oggi a scuola hanno organizzato il cosiddetto “UN Nation Day”; una grande festa sul tema della pace con attività e esibizioni canore che enfatizzava le diverse e molteplici nazionalità all’interno della scuola, .
Come esponente di una minoranza etnica, il piccino è stato scelto per presentare la sua classe con una frase in italiano, proprio all’apertura dell’evento davanti a studenti genitori ed insegnanti.

245 Affordable art Fair

Donne,
tutto da 100 a 10000 dollari,
donne è arrivata Affordable Art Fair.

Alcuni snob non hanno voluto andare perchè giudicata troppo commerciale o magari scocciati dallo slogan “we are all collectors”
Io ho trovato alcune cose brutte , come in tutte le fiere d’altronde, ed altre molto carine.

Ma siamo proprio sicuri che siano davvero affordable per tutti?
Credo che molti dei visitatori si siano posti delle domande, tra se e se; e credo che questa sia la cosa più geniale della fiera.

238 I ciucci

Io avevo in mente di seguire l’esempio di alcune mie amiche per togliere il ciuccio ai miei bambini: li avrei lasciati volare molto poeticamente in cielo appesi a due palloncini gonfiati ad elio davanti agli occhi sognanti dei piccoli; ma qui a singapore l’idea di inquinare il territorio ha suscitato tra le mie vicine profonda disapprovazione.
Cosi’ li abbiamo spediti alla fata via posta ordinaria.
Hanno preparato una busta con tanto di indirizzo (tra qualche nuvola nel cielo) e francobollo e l’hanno spedita.
Una bella storia, peccato che da adesso per me, la bella favola di due bambini che si addormentano senza problemi sia finita, senza lieto fine.

 

234 Liu Kang

Con le mie compagne di classe oggi abbiamo avuto l’occasione di andare nella casa del figlio del famoso pittore cinese Liu Kang. La nuora ci ha fatto vedere la sua bellissima collezione e ha condiviso con noi fotografie e racconti inediti sulla interessantissima vita di quest’uomo. Nato in Cina nel 1911 ha vissuto in prima persona un periodo storico piuttosto intenso per la Cina. Ha studiato arte a Shanghai quando questa città era il centro culturale più attivo dell’Asia ed ha avuto la possibilità di conoscere e stringere un’intensa amicizia con alcuni dei personaggi più influenti nel panorama culturale dell’epoca come  Fu Lei e Liu Haisu. Ha vissuto in Malesia, a Parigi per approdare a Singapore nel 1942 e diventare uno dei cosiddetti “pionieri” dell’arte moderna in questa citta stato.

A parte avere avuto la possibilità di vedere da vicino alcuni dipinti non accessibili al pubblico, è stato molto interessante ascoltare la sua storia per voce di un familiare; è stato come fare un viaggio nel passato nell’asia di allora.